Questa è la
storia di Colum, che dal servizio civile si è appassionato al “MONDO CRI” sino
a farne la sua professione.
Colum perché CRI?
CRI è nato
per me nel 2001.
La decisione
di CRI è stata dettata dal fatto che, anziché ’adempiere il servizio militare ,
ho optato per il servizio civile e nei 10 mesi di servizio in me è maturata la voglia
di “restare” CRI.
Sono passati
ben 12 anni.
Colum tu sei responsabile delle donazioni di sangue
del Piemonte, perché hai “abbracciato” il progetto donazione di sangue?
Il
donatore(sangue e emocomponenti) idoneo è una persona che gode di ottima
salute, una persona che conduce un sano stile di vita.
Il donatore
è una persona FELICE, una persona “SPECIALE” perché sceglie di “DOANRE PARTE DI
SE” per aiutare gli altri e lo fa senza badare a chi “fornisce il suo aiuto”,
egli dona incondizionatamente a qualsiasi persona, non curandosi della razza,
del ceto sociale e della religione a cui appartiene.
Una cosa estremamente fondamentale , della donazione, che
in aggiunta è uno dei sette principi
della Croce Rossa è L’IMPARZIALITA’:Imparzialita’ nel mantenere l’anonimato
nelle donazioni.
Chi riceve
sangue non sapra’ mai , qual è il ”volto” di quella sacca che in quel momento
gli sta salvando la vita.
E il
donatore non sapra’ mai, a chi ha “donato una parte di se”, a chi “ha donato
vita”.
A cosa serve donare il sangue?
Ti rispondo
col dire che a livello sanitario, le donazioni (piu’ emocomponenti) permettono
di offrire un elevato livello sanitario, soprattutto nella medicina d’urgenza,
della chirurgia,ma questa è una banale risposta che puoi trovare nella FAQ di
un qualsiasi sito.
Invece
parlando dal mio punto di vista, DONARE, è segno di “LIBERTA’ UMANA” .
Chi dona , è
solidale,ma lo fa in modalita’ anonima, gratuita e si presta a “soccorrere”
qualsiasi membro della comunita’
E’ davvero
una perfetta democrazia.
Che rapporto hai con CRI?
E’ come un
matrimonio, fatto di gioie e di dolori, emozioni continue e continue crescite
“spirituali” e tutto questo accade stando a contatto con la comunita’ in
maniera cosi’ “strettamente umana” , quasi “intima”, io mi auguro che CRI,mi
abbia reso un uomo migliore in questi 12 anni.
La missione
umanitaria della Croce Rossa è vasta, le sfide sono all’ordine del giorno ed è
splendido notare come persone , che vivono vite , anche letteralmente opposte,
riescano a conciliare il loro “IO” al servizio della comunita’.
Se dovessi
dare un nome a tutto cio’, lo chiamerei semplicemente :“SPIRITO DI SERVIZIO”
Quali riscontri trovi tra la comunita’ e la donazione?
E’
affascinante, vedere e ascoltare, chi si reca nei centri trasfusionali per
“DONARSI”.
Rammento con
estremo piacere un fatto che mi è accaduto l’anno scorso, mentre “raccoglievo ”
sangue sull’autoemoteca.
Pavel, un
mio coetaneo, questo ragazzo, originario dell’Europa Orientale, che tra una
battuta ed un’altra, alla mia domanda "Perché sei venuto a donare?".
Dopo una breve pausa, mi fissò rispondendomi: "Perché sì".
L'insegnamento che ho tratto da quella breve conversazione è stato
infinitamente grande, la risposta che ho ricevuto è stata, al tempo stesso,
vigorosa e dolce, nella sua meravigliosa semplicità. Ho capito il significato
profondo della "solita" frase "dono anonimo, volontario e non
remunerato".
Poche
settimane fa le nostre strade si sono di nuovo incrociate, sulla via del centro
trasfusionale: Pavel era ormai felicemente alla quinta donazione, descrivendo
in prima persona il senso ed il valore del "dono anonimo, volontario, non
remunerato e periodico".
Vuoi aggiungere qualcosa alle mie domande?
Si, vorrei
ringraziare il medico AVIS di Gallarate che mi scartò nel 1999.
Grazie,
perché, dopo 54 donazioni, il suo rifiuto mi ha permesso di scoprire e
sviluppare una passione all'interno della mia famiglia, la Croce Rossa.
Colum ti
ringrazio per esserti prestato a quest’intervista, io aggiungo che chi ha i requisiti del donatore idoneo, puo’
riflettere sull’opzione di “ DONARE VITA”.
Francesca by, Tegami Group
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