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12.6.13

Giro del Varesotto.

Eravamo quattro amici in pizzeria…., può sembrare l’inizio di una canzone, ma non è così !
E’ semplicemente l’inizio di un bel progetto pensato tra amici, amanti della corsa e delle corse.
E dalla passione e dall’amicizia un bel giorno è nato il GIRO del Varesotto.
Antonio Puricelli, uno dei soci fondatori, ci parlerà di questo evento che si è appena concluso riscuotendo anche quest’anno un grandissimo successo.






Quando è nato il giro e perché? 
Ricordo come se fosse ieri, era un venerdi’ sera di fine aprile del ’99 , io, Massimo, Giorgio, Gianni, avevamo appena gareggiato la serale della Gamba d’oro a San Giovanni di Oleggio.
Finita la gara decidiamo di fermarci a mangiare una pizza prima di rientrare a casa.
E tra una chiacchiera e l’altra, l’amico Giorgio esordi’ dicendo: Ragazzi, ma è possibile che per correre una serale, noi “Varesotti” dobbiamo spostarci sino qui?
La lampadina si accese magicamente nella mia testa : SERALE, GARA, CIRCUITO, TAPPE…
Ed il mese seguente a quella “mangiata” di pizza l’idea prese piede. Con un giro di telefonate tra vari amici e organizzatori le sei tappe presero volto: 28/05/1999 Besnate, 10/06 Cassano Magnago, 18/06 Cascinetta di Gallarate, 25/06 Villadosia, 30/06 Casorate e 08/07 Arsago Seprio.
La prima edizione del Giro del Varesotto, “nata in una pizzeria” ed “elaborata nei ritagli di tempo”, riscosse un discreto successo, 250/290 partecipanti a gara.
Ricordo che in quel periodo si parlava solo del giro. Quell’esperienza ci fece capire che l’idea era buona.
Sono passati 15 anni ….

15.5.13

Ricominciare a correre.


Iniziare a correre, smettere di correre e ritrovare la motivazione per farlo.
Perché?
Questa è la storia di Emanuele, che dopo un periodo avverso della sua vita ha ripreso a correre, ha ripreso a vivere.









Emanuele, quando hai iniziato a correre?
In verità sono “nato” come ciclista, ma, mi sono avvicinato al mondo del running nel 2010.
La scelta del podismo è nata quasi per “obbligo” poiché il tempo per allenarmi in  bici era divenuto poco a causa del mio lavoro che mi lasciava sempre meno spazio per la mia passione.
Per fare un buon allenamento in bici, il ciclista puo’ stare in “ballo” piu’ di due ore, mentre per il running il tempo è nettamente inferiore.
Mi appassiono alla corsa in brevissimo tempo e sempre in breve, decido di cimentarmi in una mezza maratona.
La voglia di macinare chilometri, mi ha “narcotizzato” a tal punto, da voler provare a percorrere la maratona.
E Venezia fu la scelta per la prima 42 k , dopo solo 5 mesi di podismo.
Non mi arrendo, non mi fermo e dall’entusiasmo di Venezia, dopo solo 3 settimane corro Torino a 5 al chilometro, concludendola in 15 minuti in meno di Venezia.

8.5.13

Il doping.


Il doping e il suo “mondo bastardo”
Cosa spinge un’atleta ad assumere doping?
Quali sono i pensieri che si insidiano nella mente di queste persone?
Un’intervista fatta ad un’atleta, che NON FA USO DI DOPING.
Ma che vuol dar “voce” a questo gravissimo fenomeno.

Perché secondo te si arriva a doparsi?
“Arrivare”, è il verbo piu’ azzeccato.
Al doping ci si arriva per gradi, nulla è fatto di getto.
E’ un lasciar sovrastare il “diavoletto” , che mette a zittire la nostra coscienza.
Chi arriva a fare uso di queste sostanze, lo fa principalmente per due motivazioni.
La prima è per “saziare il proprio ego”, bramare nella possibilità di sentirsi al “centro del mondo”.
La seconda è LA PAURA. Paura di non farcela, paura di deludere le aspettative di chi ci è accanto, paura di deludere noi stessi, paura di fallire il lavoro costruito in vari mesi, per arrivare a quella competizione al massimo della forma.
“ARRIVARE” perché, non accettiamo i nostri limiti, cerchiamo sempre di spingerci oltre, oltre quei “talenti” che madre natura ci ha concesso, desiderandone altri.

10.4.13

Francesca e il suo correre.


La soluzione c’è sempre, una via d’uscita la si puo’ sempre trovare.
La trovi anche quando tutto attorno è buio , la trovi anche quando , alla fine del “tunnel” non vedi
la luce….
L’amore, quanto fa male L’amore.
Ho deciso di raccontarvi la mia storia.
Il mal d’amore, quel male che, prima o poi colpisce tutti.
Ma come si reagisce?
Io ho reagito cosi’.


 
Perché hai iniziato a correre? Da quanto pratichi questo sport?
Parto subito col dire che la corsa non è uno sport, ma uno stile di vita, detto questo posso raccontare il perché.
Io ho iniziato a correre esattamente 11 aprile 2012, il giorno in cui, visibilmente provata, mi sono avvicinata alla pista di Atletica di Casorate, per gareggiare sulla distanza dei 3000m.
Ero molto stanca, stravolta è la parola giusta.
9 aprile, 2 giorni prima, la mia relazione che durava da ben 9 anni, si è vista apparire la parola “FINE”.
Ricordo benissimo quel giorno, nella mia mente è ancora molto nitido.
Una coltellata, in pieno petto,il sangue dalla ferita lacerata scorreva a fiumi, ma sul mio viso nemmeno l’ombra di una lacrima.
Pietra, ero una statua, fredda, glaciale.
Dentro morivo, anzi ero gia’ morta.
Una sua foto postata su facebook, un “mi piace” cliccato .

20.3.13

New York il nostro sogno,Sandy il nostro incubo.



Francesco e Fabio, due amici, una passione comune, un sogno da condividere.
“The ING New York Marathon”
LA MARATONA DI NEW YORK.
Le emozioni, le delusioni e la "voglia" di correre in un sogno.


                                                             
Prima di chiedervi della maratona ,vorrei sapere cari Francesco e Fabio, da dove nasce l’amore per il podismo?
Francesco dice:   Sono passati gia’ 30anni.
Ricordo le uscite di corsa, ricordo gli allenamenti, ma ricordo bene che il mio amore non era affatto  per il podismo, ma bensì per il calcio.
“Corricchiavo” per prepararmi alle partite e non certamente per le gare podistiche.
Poi un bel giorno un mio caro amico,mi ha convinto ad iscrivermi ad una società podistica.
Da li ho iniziato a fare delle I.V.V.(corse a partenza libera) e poi successivamente le gare del Piede D’oro (circuito di gare della provincia di Varese).
E quando arrivai a percorrere le distanze della mezza maratona (21.097m), l’amore per la corsa era gia bello che conclamato.
Ho macinato tanti di quei km da aver perso il conto,ma la passione per le maratone è nata “invecchiando da runner”,facendo esperienza di gare, allenamenti e infortuni.

Fabio dice:  Ero un adolescente sui 17 anni, con una corporatura non certo esile come quella dei runner, ma piuttosto corpulenta.
Praticavo lo sport del basket,ma con scarsissimi risultati(anche se con tanta passione).
Mi misi in testa di perdere del peso,per “migliorare le prestazioni nel basket”
quale metodo migliore per farlo? … CORRE.
La scontatissima corsa, il metodo che tutti i “grassocci” adoperano per dimagrire.
Purtroppo nemmeno in questo nuovo sport noto di eccellere,ma ricordo che la mia andatura da “tartaruga” un giorno permise ad un vero runner,di avvicinarsi a me e “aiutarmi” .
Mi ha allenato,spronato e fatto gareggiare ,quel runner, diventato grande amico.
Ha gioito con me delle mie “vittorie podistiche” e ha saputo “consolarmi nelle sconfitte”.