OGNI MERCOLEDI' UN NUOVO ARTICOLO Raccontami la tua storia-SCRIVIMI-

29.5.13

Dalla Naja alla CRI.

Questa è la storia di Colum, che dal servizio civile si è appassionato al “MONDO CRI” sino a farne la sua professione.










Colum perché CRI?
CRI è nato per me  nel 2001.
La decisione di CRI è stata dettata dal fatto che, anziché ’adempiere il servizio militare , ho optato per il servizio civile e nei  10 mesi di servizio in me è maturata la voglia di “restare” CRI.
Sono passati ben 12 anni.

22.5.13

Sport e solidarieta'

Questa settimana non voglio scrivere nessuna intervista, ma voglio parlare di un progetto,lasciando la parola alla penna di Matteo.











A volte per attrarre l’attenzione non servono mille discorsi o fiumi di parole ma può basta un
semplice “folle” gesto, di quelli che ti strappano inaspettatamente un sorriso. E l’associazione Sport2Build ha deciso di intraprendere questa strada per “arrivare” agli occhi di più persone possibili. CRAZY FOR ZAMBIA, l'iniziativa benefica per cui tantissime persone da tutto il mondo stanno inviando via facebook una fotografia in bianco e nero con una pentola in testa. Un gesto “folle” per far conoscere l’associazione ed i suoi progetti
Un gesto folle, ma semplice come lo è il concetto che è alla base di Sport2Build ossia: lo sport non è fine a se stesso ma è un eccellente strumento di educazione e sviluppo. Ed è proprio dalla passione per lo sport di Matteo Sametti e Serena Borsani che nel 2010 nasce in Zambia Sport2Build Onlus. Ma è già dal 2006 che i due fondatori iniziano ad organizzare in terra africana varie corse podistiche coinvolgendo sempre più partecipanti fino a raggiungere medie di 500 giovani dai 6 ai 40 anni. Due circuiti annuali chiamati “Never give up!

15.5.13

Ricominciare a correre.


Iniziare a correre, smettere di correre e ritrovare la motivazione per farlo.
Perché?
Questa è la storia di Emanuele, che dopo un periodo avverso della sua vita ha ripreso a correre, ha ripreso a vivere.









Emanuele, quando hai iniziato a correre?
In verità sono “nato” come ciclista, ma, mi sono avvicinato al mondo del running nel 2010.
La scelta del podismo è nata quasi per “obbligo” poiché il tempo per allenarmi in  bici era divenuto poco a causa del mio lavoro che mi lasciava sempre meno spazio per la mia passione.
Per fare un buon allenamento in bici, il ciclista puo’ stare in “ballo” piu’ di due ore, mentre per il running il tempo è nettamente inferiore.
Mi appassiono alla corsa in brevissimo tempo e sempre in breve, decido di cimentarmi in una mezza maratona.
La voglia di macinare chilometri, mi ha “narcotizzato” a tal punto, da voler provare a percorrere la maratona.
E Venezia fu la scelta per la prima 42 k , dopo solo 5 mesi di podismo.
Non mi arrendo, non mi fermo e dall’entusiasmo di Venezia, dopo solo 3 settimane corro Torino a 5 al chilometro, concludendola in 15 minuti in meno di Venezia.

8.5.13

Il doping.


Il doping e il suo “mondo bastardo”
Cosa spinge un’atleta ad assumere doping?
Quali sono i pensieri che si insidiano nella mente di queste persone?
Un’intervista fatta ad un’atleta, che NON FA USO DI DOPING.
Ma che vuol dar “voce” a questo gravissimo fenomeno.

Perché secondo te si arriva a doparsi?
“Arrivare”, è il verbo piu’ azzeccato.
Al doping ci si arriva per gradi, nulla è fatto di getto.
E’ un lasciar sovrastare il “diavoletto” , che mette a zittire la nostra coscienza.
Chi arriva a fare uso di queste sostanze, lo fa principalmente per due motivazioni.
La prima è per “saziare il proprio ego”, bramare nella possibilità di sentirsi al “centro del mondo”.
La seconda è LA PAURA. Paura di non farcela, paura di deludere le aspettative di chi ci è accanto, paura di deludere noi stessi, paura di fallire il lavoro costruito in vari mesi, per arrivare a quella competizione al massimo della forma.
“ARRIVARE” perché, non accettiamo i nostri limiti, cerchiamo sempre di spingerci oltre, oltre quei “talenti” che madre natura ci ha concesso, desiderandone altri.

1.5.13

Il Vegan.

Cosa spinge una persona a diventare Vegan,
cosa significa essere Vegan e approcciare questo stile di vita?
Vegan uguale a privazione?
Di questo tema ci parlerà Alessandra, la proprietaria di un centro benessere sito in Samarate.

 

 
 
 
 
Alessandra, perché Vegan?
Vegan perché il cambiamento dovrebbe partire da noi stessi.
Vegan perché se si collaborasse gli uni con gli altri , il mondo potrebbe diventar migliore.
Vegan perché si dovrebbe incominciare con il rispettare oltre agli “umani” anche gli “animali e i vegetali” che io considero “ESSERI VIVENTI “ quanto me.
Vegan perché corpo sano e mente sana.

Alessandra, ci sei arrivata per gradi o la tua è stata una scelta netta, che ti ha portato a eliminare i prodotti di origine animale dalla tua tavola?
Ho iniziato con il diventare Vegetariana all’età di 18 anni, questo mio “approccio” è nato “dall’informazione”.
Spesso mi capitava di fermarmi ai banchetti animalisti, ascoltando e guardando immagini di animali maltrattati.
Da qui è innato in me un “senso di protezione”, avevo il desiderio “di proteggere” quei poveri animali “maltrattati”
Il Vegan è nato “spingendomi” sempre più nel “sapere” le sorti di questi poveri animali.
Ho scoperto che la mucca per darci il suo latte, viene tenuta in vita anni, ed in questi anni viene torturata, ho visto immagini di mucche con pus alle mammelle, mucche inseminate manualmente, mucche strappate ai propri piccoli.
Galline tenute in strettissime gabbie, in condizioni igieniche che farebbero rabbrividire chiunque.
E poi pensi, forse è meglio il destino di un animale da ”macello”, l’agonia dura molto meno.
E da qui il mio totale assenteismo su tutto cio’ che e’ derivato da animale.