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24.4.13

L’Omosessualità’.

Quante domande su  questo tema, quanti perché e  quanti pregiudizi.
Si nasce omosessuali?
Si diventa omosessuali?
L’essere omosessuale è una  perversione?
A queste domande risponderà un ragazzo che ha deciso di rimanere anonimo.
Ma il suo rimanere anonimo, non significa aver paura di mostrarsi.





Quando hai scoperto della tua omosessualità?
Cos’hai provato?
Non ho mai scoperto la mia omosessualità, o meglio, non l’ho scoperta da un giorno all’altro, come tanti dichiarano, già dall’adolescenza, mi sono reso conto di essere più attratto dagli uomini che dalle donne.
Le donne mi affascinavano, ma per la loro estrema femminilità, ma non avevo nessun tipo di impulso sessuale verso loro.
Infatti questa mia “curiosità’” per il corpo maschile, mi ha spinto a “provare” poco dopo la fine dell’adolescenza.

16.4.13

Genitori e figli a confronto.

Genitori e figli a confronto.
Quanto è difficile crescere un figlio oggi, quant’è difficoltoso stabilire un rapporto tra figli adolescenti e genitori.
Adolescenza… un percorso molto faticoso della vita di un giovane,un periodo fatto di mutazioni fisiche e mentali.
Un periodo dove, si crede di essere ormai “grandi”, dove si crede di aver imparato già tutto dalla vita, dove credi che, il “genitore” sia quasi superfluo.Oggi a raccontarci la sua storia è un papà di una ragazza adolescente.
Ha deciso di rimanere anonimo, ma ugualmente vuole “raccontarsi” per star vicino a chi come lui, ha a che fare con “figli problematici”.




Cosa vuol dire vivere la vita di un figlio adolescente?
Oggi giorno è davvero complicato fare il genitore. Lo era anche un tempo,(poiché’ non ci si “insegna” padri o madri), ma diciamo che ad oggi , tutto viene complicato dal progresso.
Il progresso che, fa sentire noi “vecchi ignoranti” ed i nostri figli “grandi cervelloni onnipotenti”.
Con un esempio spiego il mio perché: Le istruzioni di qualsiasi apparecchio elettronico.
Un tempo, ricordo, che leggevo il manuale di istruzione prima di accingermi a azionarlo, ora invece: <<Papa’,sei sfigato,cosa fai?,leggi le istruzioni?, cia’, dammi qua!!!>>
Ed in men che non si dica, mi ritrovo con l’apparecchio funzionante e lei, mia  figlia che mi guarda come se tu fossi la persona piu’ incapace del mondo!!!


Quali problemi “gravi” hai riscontrato nel vostro rapporto?
Il primo problema, che poi è alla base di tutto è la scarsa comunicazione e la mancanza di “rispetto”.
Il dialogo è pari a zero e quando c’è è uno strillare, ammusarsi, ingiuriare e  sbattere porte.
Il tutto ha iniziato a variare, nel periodo post cresima, per poi arrivare a peggiorare con il cambio di scuola, al passaggio tra le medie e le superiori.
Proprio all’inizio dell’adolescenza.

10.4.13

Francesca e il suo correre.


La soluzione c’è sempre, una via d’uscita la si puo’ sempre trovare.
La trovi anche quando tutto attorno è buio , la trovi anche quando , alla fine del “tunnel” non vedi
la luce….
L’amore, quanto fa male L’amore.
Ho deciso di raccontarvi la mia storia.
Il mal d’amore, quel male che, prima o poi colpisce tutti.
Ma come si reagisce?
Io ho reagito cosi’.


 
Perché hai iniziato a correre? Da quanto pratichi questo sport?
Parto subito col dire che la corsa non è uno sport, ma uno stile di vita, detto questo posso raccontare il perché.
Io ho iniziato a correre esattamente 11 aprile 2012, il giorno in cui, visibilmente provata, mi sono avvicinata alla pista di Atletica di Casorate, per gareggiare sulla distanza dei 3000m.
Ero molto stanca, stravolta è la parola giusta.
9 aprile, 2 giorni prima, la mia relazione che durava da ben 9 anni, si è vista apparire la parola “FINE”.
Ricordo benissimo quel giorno, nella mia mente è ancora molto nitido.
Una coltellata, in pieno petto,il sangue dalla ferita lacerata scorreva a fiumi, ma sul mio viso nemmeno l’ombra di una lacrima.
Pietra, ero una statua, fredda, glaciale.
Dentro morivo, anzi ero gia’ morta.
Una sua foto postata su facebook, un “mi piace” cliccato .

3.4.13

I genitori sono i pilastri indistruttibili della nostra vita.


Sono coloro che, ci accompagnano mano per mano, ci sollevano dalle cadute e ci insegnano a trarre “vantaggi” da essa.
Ma quando uno dei due pilastri viene a mancare e lentamente si consuma dinanzi a occhi attoniti di chi li ama profondamente?
Questa è la storia di Consuelo, una giovane donna al quale un cancro ha strappato via la sua mamma.
Ed è qui per raccontare il suo vissuto, perché purtroppo questo dolore è “comune” a tanti.




Quel giorno in cui si scopre la causa ai malesseri, quel giorno in cui mai vorresti sentir pronunciare quella maledetta frase “ha un tumore” , vuoi raccontarla ?
Ricordo perfettamente quel giorno, lo ricordo proprio come se fosse ieri.
Era il 27 dicembre 2005, avevo 24 anni ed  ero incinta di 4 mesi.
Mi trovavo a Napoli, (ero scesa dalla famiglia del mio compagno) per festeggiare il capodanno.
Squilla il telefono e dall’altra parte mia sorella;:“Consu, Consu, sono all’ospedale con mamma, non preoccuparti, le hanno trovato dei calcoli, ma tutto bene, tranquilla.
Sfortunatamente, la voce di Tonia (mia sorella), smentiva la bugia che mi aveva appena detto, ma a parte questo, gia’ sentivo  che c’era qualcosa di ben piu’ grave.
Per proteggermi (ero incinta da 4 mesi) hanno cercato, “malamente” di tenermelo nascosto, ma il giorno in cui portarono ad analizzare la matassa, (per esser certi della diagnosi) io ero li, ero li accanto alla mamma e quella maledetta frase, rimbomba ancora nella mia mente.
“Abbiamo i risultati, purtroppo vostra madre, ha un tumore al pancreas”
Una doccia gelida, il sangue si è congelato nelle mie vene. Ho sentito il mio corpo precipitare in un abisso.
Era L’8 gennaio 2006.